Niente latte,…. siamo a Hollywood !

Niente latte, siamo a Hollywood. Un piccolo estratto dal libro di Lorenzo Acerra che descrive un aspetto interessante sui danni derivanti dall’uso da parte dell’uomo del latte animale di altre specie, nell’ambiente del cinema e spettacolo.

httpv://www.youtube.com/watch?v=tW90PYXdHPM

I produttori del film Chi non salta bianco è (1992) volevano per forza Keanu Reeves ma all’ultimo momento si scoprì che questi era assolutamente incapace con il basket, così al suo posto presero Harrelson, che invece aveva un passato di giocatore di College. Fu allora che il trainer della squadra di basket dei Los Angeles Clippers, Hinds, fu ingaggiato da Harrelson come personal trainer. La storia di Hinds con i latticini è la seguente: iniziò ad avere gravi dolori alle mani, che gli rendevano impossibile proseguire il Jiu-Jitsu brasiliano, che era la sua vita, sia come insegnante che come atleta di competizioni. Gli specialisti cui faceva riferimento gli dicevano tutti: «Jon, hai 40 anni, questa è artrite! Possiamo operare se vuoi, ma non c’è da aspettarsi nessun miracolo; non è una cosa che se ne va via!». Fu allora che capì che doveva darsi da fare e cercare risposte alternative. Ma dove? Quando fu ingaggiato da Harrelson, Hinds non aveva fatto nessun passo in avanti. L’attore lo convinse a smettere di consumare latticini. Gli disse: «Jon, sono le diete preparate per chi fa fitness che ti hanno fatto ammalare». E aveva tutta una storia assurda da raccontargli: un fluido giallognolo, scarto dell’industria dei formaggi, viene riciclato e trasformato in prodotti proposti agli appassionati dell’industria del fitness nella forma di supplementi di proteine.
Migliaia di tonnellate di siero del latte sono il sottoprodotto in eccesso, indesiderato, dell’industria che produce formaggi. Fino ad un paio di decenni fa venivano riversate negli scarichi fognari, ma ora è stato vietato scaricarle liberamente, perché questa sostanza incredibilmente appiccicosa mette in grave difficoltà gli impianti di filtrazione delle acque municipali di scarico. Allora, per non dover pagarne lo smaltimento come rifiuti speciali, l’industria casearia inizialmente pensò di dirottare questo liquido del siero negli abbeveratoi del bestiame negli allevamenti. Ma presto ci si accorse che i maiali consumandolo si ammalavano e le mucche addirittura si rifiutavano di berlo, anche in assenza di acqua, arrivando in alcuni casi fino alla disidratazione per aver rifiutato quel liquido del siero.
Quante risate si faceva Hinds quando Harrelson gli raccontava quei fatti. Il governo USA ha alleggerito la legislazione per consentire l’utilizzo su larga scala delle proteine del siero di latte vaccino nell’industria degli alimenti destinati all’uomo. Sugli scaffali infatti troviamo mix di cacao solubile che contengono più proteine del siero che cacao, merende e mix per pancake che contengono una quantità di proteine del siero maggiore persino della farina o del latte. Sedici milioni di tonnellate di queste proteine finiscono ogni anno nell’industria dei biscotti americani, dieci milioni vengono essiccate per il fabbisogno di proteine degli appassionati di fitness e trenta milioni vengono essiccate per poter essere inviate in Africa come aiuti alimentari dell’Unicef!!
Sul set di “2012” Harrelson ha conosciuto Kasia Trevena, già cuoca personale di Sting e Matt Damon, che ora lavorava per John Cusack. Insegnante di yoga, Kasia sa fare anche massaggi Shiatsu e soprattutto gli prepara tutti i pasti, strettamente vegani, iper-salutisti e addirittura alquanto appetitosi. Cusack infatti da anni difende le sue prestazioni psico-fisiche migliori evitando un bel po’ di cose del supermercato, ovvero le farine bianche, lo zucchero e il latte commerciale.
Ma Harrelson è, se possibile, un predicatore dell’alimentazione salutista. Tra gli altri l’attore ha convertìto ad un regime vegano anche i suoi due più cari amici, Billie Nelson e Alanis Morissette. Da ragazzo Woody aveva sofferto uno stato di raffreddamento continuo, acne e problemi cutanei ricorrenti, che si risolsero solo quando decise di seguire il consiglio di una signora, che incontrava sempre sull’autobus, di provare per un periodo a non consumare latte. Il raffreddamento e il gocciolamento del naso scomparvero immediatamente. Dopo una settimana si era liberato di tanti problemi che erano stati cronici, dice l’attore. «La congestione e la sinusite migliorarono rapidamente. Mi sembrava persino che il mio udito fosse migliorato; potevo respirare meglio. Recuperai energie ed entusiasmo. Quella possibilità di sentirmi così pieno di forze e di lucidità era per me un fatto nuovo. Compresi per la prima volta nella mia vita la relazione fondamentale che c’era tra il mio stato di salute e ciò che decidevo di mangiare».
Harrelson poi è diventato un esperto di salutismo ed in una recente intervista ha spiegato di aver superato il provino per il ruolo di barman in Cin cin nel modo più incredibile del mondo, e cioè grazie alla sua intolleranza al latte! Non è uno scherzo. Vediamo cosa ci racconta: «Un giorno fui portato dal mio agente ad uno dei miei primi provini. Accadde proprio qualche settimana prima che scoprissi che avrei dovuto eliminare i latticini. Essendo intollerante, avevo un sacco di muco quel giorno; attraversai vari locali, poi un corridoio e fui fatto entrare in una stanza; rimasi immobile nel punto fino a dove mi avevano accompagnato e dovetti soffiarmi il naso. Non sapevo nemmeno che fosse quella l’audizione vera e propria. Tutti iniziarono a ridere. Delle risate fragorose a catena erano iniziate proprio perché mi ero soffiato il naso. Naturalmente anch’io iniziai a ridere. Non avevo idea che mi trovavo di fronte a tutta la commissione e al regista Jimmy Burrows. Sta di fatto che il mio modo di soffiarmi il naso e la mia aria svampita furono un’illuminazione per Burrows, che esclamò: “È lui, sono sicuro! Questo ragazzo sarà il nostro Woody Boyd!”».
La ritrovata salute non solo ha portato Harrelson al successo, ma gli ha dato anche la voglia di scoprire di più. Ha vissuto per anni da crudista, ha fatto crescere i suoi tre figli in una eco-comunità su un’isola sperduta, ha aperto un portale web che trattava importanti temi ambientali e consumistici, ha fatto digiuni di 21 giorni. È stata una bella transizione ritornare ad Hollywood come se niente fosse successo! (Non è un paese per vecchi, 2007, Sette anime, 2008, Zombieland, 2009, The Messenger, 2009, Defendor, 2010).
Durante le riprese di Radio America (2006), Woody Harrelson si avvicina all’assistente di studio Kimberly Greene, che deve lottare continuamente con una leggera ma fastidiosa forma d’asma e le dice: «Vieni qua! adesso dobbiamo assolutamente parlare del latte!». E così le fa una predica di venti minuti, alla fine della quale Kimberly decide di fare una prova di una settimana senza latticini, giusto per osservare se ciò le dà qualche beneficio. Dopo una settimana, anzi dopo due giorni, la differenza era incredibile; tanto è vero che non è più tornata indietro.

Niente latte, siamo a Hollywood ( piccolo estratto dal libro di Lorenzo acerra)

I produttori del film Chi non salta bianco è (1992) volevano per forza Keanu Reeves ma all’ultimo momento si scoprì che questi era assolutamente incapace con il basket, così al suo posto presero Harrelson, che invece aveva un passato di giocatore di College. Fu allora che il trainer della squadra di basket dei Los Angeles Clippers, Hinds, fu ingaggiato da Harrelson come personal trainer. La storia di Hinds con i latticini è la seguente: iniziò ad avere gravi dolori alle mani, che gli rendevano impossibile proseguire il Jiu-Jitsu brasiliano, che era la sua vita, sia come insegnante che come atleta di competizioni. Gli specialisti cui faceva riferimento gli dicevano tutti: «Jon, hai 40 anni, questa è artrite! Possiamo operare se vuoi, ma non c’è da aspettarsi nessun miracolo; non è una cosa che se ne va via!». Fu allora che capì che doveva darsi da fare e cercare risposte alternative. Ma dove? Quando fu ingaggiato da Harrelson, Hinds non aveva fatto nessun passo in avanti. L’attore lo convinse a smettere di consumare latticini. Gli disse: «Jon, sono le diete preparate per chi fa fitness che ti hanno fatto ammalare». E aveva tutta una storia assurda da raccontargli: un fluido giallognolo, scarto dell’industria dei formaggi, viene riciclato e trasformato in prodotti proposti agli appassionati dell’industria del fitness nella forma di supplementi di proteine.
Migliaia di tonnellate di siero del latte sono il sottoprodotto in eccesso, indesiderato, dell’industria che produce formaggi. Fino ad un paio di decenni fa venivano riversate negli scarichi fognari, ma ora è stato vietato scaricarle liberamente, perché questa sostanza incredibilmente appiccicosa mette in grave difficoltà gli impianti di filtrazione delle acque municipali di scarico. Allora, per non dover pagarne lo smaltimento come rifiuti speciali, l’industria casearia inizialmente pensò di dirottare questo liquido del siero negli abbeveratoi del bestiame negli allevamenti. Ma presto ci si accorse che i maiali consumandolo si ammalavano e le mucche addirittura si rifiutavano di berlo, anche in assenza di acqua, arrivando in alcuni casi fino alla disidratazione per aver rifiutato quel liquido del siero.
Quante risate si faceva Hinds quando Harrelson gli raccontava quei fatti. Il governo USA ha alleggerito la legislazione per consentire l’utilizzo su larga scala delle proteine del siero di latte vaccino nell’industria degli alimenti destinati all’uomo. Sugli scaffali infatti troviamo mix di cacao solubile che contengono più proteine del siero che cacao, merende e mix per pancake che contengono una quantità di proteine del siero maggiore persino della farina o del latte. Sedici milioni di tonnellate di queste proteine finiscono ogni anno nell’industria dei biscotti americani, dieci milioni vengono essiccate per il fabbisogno di proteine degli appassionati di fitness e trenta milioni vengono essiccate per poter essere inviate in Africa come aiuti alimentari dell’Unicef!!
Sul set di “2012” Harrelson ha conosciuto Kasia Trevena, già cuoca personale di Sting e Matt Damon, che ora lavorava per John Cusack. Insegnante di yoga, Kasia sa fare anche massaggi Shiatsu e soprattutto gli prepara tutti i pasti, strettamente vegani, iper-salutisti e addirittura alquanto appetitosi. Cusack infatti da anni difende le sue prestazioni psico-fisiche migliori evitando un bel po’ di cose del supermercato, ovvero le farine bianche, lo zucchero e il latte commerciale.
Ma Harrelson è, se possibile, un predicatore dell’alimentazione salutista. Tra gli altri l’attore ha convertìto ad un regime vegano anche i suoi due più cari amici, Billie Nelson e Alanis Morissette. Da ragazzo Woody aveva sofferto uno stato di raffreddamento continuo, acne e problemi cutanei ricorrenti, che si risolsero solo quando decise di seguire il consiglio di una signora, che incontrava sempre sull’autobus, di provare per un periodo a non consumare latte. Il raffreddamento e il gocciolamento del naso scomparvero immediatamente. Dopo una settimana si era liberato di tanti problemi che erano stati cronici, dice l’attore. «La congestione e la sinusite migliorarono rapidamente. Mi sembrava persino che il mio udito fosse migliorato; potevo respirare meglio. Recuperai energie ed entusiasmo. Quella possibilità di sentirmi così pieno di forze e di lucidità era per me un fatto nuovo. Compresi per la prima volta nella mia vita la relazione fondamentale che c’era tra il mio stato di salute e ciò che decidevo di mangiare».
Harrelson poi è diventato un esperto di salutismo ed in una recente intervista ha spiegato di aver superato il provino per il ruolo di barman in Cin cin nel modo più incredibile del mondo, e cioè grazie alla sua intolleranza al latte! Non è uno scherzo. Vediamo cosa ci racconta: «Un giorno fui portato dal mio agente ad uno dei miei primi provini. Accadde proprio qualche settimana prima che scoprissi che avrei dovuto eliminare i latticini. Essendo intollerante, avevo un sacco di muco quel giorno; attraversai vari locali, poi un corridoio e fui fatto entrare in una stanza; rimasi immobile nel punto fino a dove mi avevano accompagnato e dovetti soffiarmi il naso. Non sapevo nemmeno che fosse quella l’audizione vera e propria. Tutti iniziarono a ridere. Delle risate fragorose a catena erano iniziate proprio perché mi ero soffiato il naso. Naturalmente anch’io iniziai a ridere. Non avevo idea che mi trovavo di fronte a tutta la commissione e al regista Jimmy Burrows. Sta di fatto che il mio modo di soffiarmi il naso e la mia aria svampita furono un’illuminazione per Burrows, che esclamò: “È lui, sono sicuro! Questo ragazzo sarà il nostro Woody Boyd!”».
La ritrovata salute non solo ha portato Harrelson al successo, ma gli ha dato anche la voglia di scoprire di più. Ha vissuto per anni da crudista, ha fatto crescere i suoi tre figli in una eco-comunità su un’isola sperduta, ha aperto un portale web che trattava importanti temi ambientali e consumistici, ha fatto digiuni di 21 giorni. È stata una bella transizione ritornare ad Hollywood come se niente fosse successo! (Non è un paese per vecchi, 2007, Sette anime, 2008, Zombieland, 2009, The Messenger, 2009, Defendor, 2010).
Durante le riprese di Radio America (2006), Woody Harrelson si avvicina all’assistente di studio Kimberly Greene, che deve lottare continuamente con una leggera ma fastidiosa forma d’asma e le dice: «Vieni qua! adesso dobbiamo assolutamente parlare del latte!». E così le fa una predica di venti minuti, alla fine della quale Kimberly decide di fare una prova di una settimana senza latticini, giusto per osservare se ciò le dà qualche beneficio. Dopo una settimana, anzi dopo due giorni, la differenza era incredibile; tanto è vero che non è più tornata indietro. Niente latte, siamo a Hollywood ( piccolo estratto dal libro di Lorenzo acerra)

I produttori del film Chi non salta bianco è (1992) volevano per forza Keanu Reeves ma all’ultimo momento si scoprì che questi era assolutamente incapace con il basket, così al suo posto presero Harrelson, che invece aveva un passato di giocatore di College. Fu allora che il trainer della squadra di basket dei Los Angeles Clippers, Hinds, fu ingaggiato da Harrelson come personal trainer. La storia di Hinds con i latticini è la seguente: iniziò ad avere gravi dolori alle mani, che gli rendevano impossibile proseguire il Jiu-Jitsu brasiliano, che era la sua vita, sia come insegnante che come atleta di competizioni. Gli specialisti cui faceva riferimento gli dicevano tutti: «Jon, hai 40 anni, questa è artrite! Possiamo operare se vuoi, ma non c’è da aspettarsi nessun miracolo; non è una cosa che se ne va via!». Fu allora che capì che doveva darsi da fare e cercare risposte alternative. Ma dove? Quando fu ingaggiato da Harrelson, Hinds non aveva fatto nessun passo in avanti. L’attore lo convinse a smettere di consumare latticini. Gli disse: «Jon, sono le diete preparate per chi fa fitness che ti hanno fatto ammalare». E aveva tutta una storia assurda da raccontargli: un fluido giallognolo, scarto dell’industria dei formaggi, viene riciclato e trasformato in prodotti proposti agli appassionati dell’industria del fitness nella forma di supplementi di proteine.
Migliaia di tonnellate di siero del latte sono il sottoprodotto in eccesso, indesiderato, dell’industria che produce formaggi. Fino ad un paio di decenni fa venivano riversate negli scarichi fognari, ma ora è stato vietato scaricarle liberamente, perché questa sostanza incredibilmente appiccicosa mette in grave difficoltà gli impianti di filtrazione delle acque municipali di scarico. Allora, per non dover pagarne lo smaltimento come rifiuti speciali, l’industria casearia inizialmente pensò di dirottare questo liquido del siero negli abbeveratoi del bestiame negli allevamenti. Ma presto ci si accorse che i maiali consumandolo si ammalavano e le mucche addirittura si rifiutavano di berlo, anche in assenza di acqua, arrivando in alcuni casi fino alla disidratazione per aver rifiutato quel liquido del siero.
Quante risate si faceva Hinds quando Harrelson gli raccontava quei fatti. Il governo USA ha alleggerito la legislazione per consentire l’utilizzo su larga scala delle proteine del siero di latte vaccino nell’industria degli alimenti destinati all’uomo. Sugli scaffali infatti troviamo mix di cacao solubile che contengono più proteine del siero che cacao, merende e mix per pancake che contengono una quantità di proteine del siero maggiore persino della farina o del latte. Sedici milioni di tonnellate di queste proteine finiscono ogni anno nell’industria dei biscotti americani, dieci milioni vengono essiccate per il fabbisogno di proteine degli appassionati di fitness e trenta milioni vengono essiccate per poter essere inviate in Africa come aiuti alimentari dell’Unicef!!
Sul set di “2012” Harrelson ha conosciuto Kasia Trevena, già cuoca personale di Sting e Matt Damon, che ora lavorava per John Cusack. Insegnante di yoga, Kasia sa fare anche massaggi Shiatsu e soprattutto gli prepara tutti i pasti, strettamente vegani, iper-salutisti e addirittura alquanto appetitosi. Cusack infatti da anni difende le sue prestazioni psico-fisiche migliori evitando un bel po’ di cose del supermercato, ovvero le farine bianche, lo zucchero e il latte commerciale.
Ma Harrelson è, se possibile, un predicatore dell’alimentazione salutista. Tra gli altri l’attore ha convertìto ad un regime vegano anche i suoi due più cari amici, Billie Nelson e Alanis Morissette. Da ragazzo Woody aveva sofferto uno stato di raffreddamento continuo, acne e problemi cutanei ricorrenti, che si risolsero solo quando decise di seguire il consiglio di una signora, che incontrava sempre sull’autobus, di provare per un periodo a non consumare latte. Il raffreddamento e il gocciolamento del naso scomparvero immediatamente. Dopo una settimana si era liberato di tanti problemi che erano stati cronici, dice l’attore. «La congestione e la sinusite migliorarono rapidamente. Mi sembrava persino che il mio udito fosse migliorato; potevo respirare meglio. Recuperai energie ed entusiasmo. Quella possibilità di sentirmi così pieno di forze e di lucidità era per me un fatto nuovo. Compresi per la prima volta nella mia vita la relazione fondamentale che c’era tra il mio stato di salute e ciò che decidevo di mangiare».
Harrelson poi è diventato un esperto di salutismo ed in una recente intervista ha spiegato di aver superato il provino per il ruolo di barman in Cin cin nel modo più incredibile del mondo, e cioè grazie alla sua intolleranza al latte! Non è uno scherzo. Vediamo cosa ci racconta: «Un giorno fui portato dal mio agente ad uno dei miei primi provini. Accadde proprio qualche settimana prima che scoprissi che avrei dovuto eliminare i latticini. Essendo intollerante, avevo un sacco di muco quel giorno; attraversai vari locali, poi un corridoio e fui fatto entrare in una stanza; rimasi immobile nel punto fino a dove mi avevano accompagnato e dovetti soffiarmi il naso. Non sapevo nemmeno che fosse quella l’audizione vera e propria. Tutti iniziarono a ridere. Delle risate fragorose a catena erano iniziate proprio perché mi ero soffiato il naso. Naturalmente anch’io iniziai a ridere. Non avevo idea che mi trovavo di fronte a tutta la commissione e al regista Jimmy Burrows. Sta di fatto che il mio modo di soffiarmi il naso e la mia aria svampita furono un’illuminazione per Burrows, che esclamò: “È lui, sono sicuro! Questo ragazzo sarà il nostro Woody Boyd!”».
La ritrovata salute non solo ha portato Harrelson al successo, ma gli ha dato anche la voglia di scoprire di più. Ha vissuto per anni da crudista, ha fatto crescere i suoi tre figli in una eco-comunità su un’isola sperduta, ha aperto un portale web che trattava importanti temi ambientali e consumistici, ha fatto digiuni di 21 giorni. È stata una bella transizione ritornare ad Hollywood come se niente fosse successo! (Non è un paese per vecchi, 2007, Sette anime, 2008, Zombieland, 2009, The Messenger, 2009, Defendor, 2010).
Durante le riprese di Radio America (2006), Woody Harrelson si avvicina all’assistente di studio Kimberly Greene, che deve lottare continuamente con una leggera ma fastidiosa forma d’asma e le dice: «Vieni qua! adesso dobbiamo assolutamente parlare del latte!». E così le fa una predica di venti minuti, alla fine della quale Kimberly decide di fare una prova di una settimana senza latticini, giusto per osservare se ciò le dà qualche beneficio. Dopo una settimana, anzi dopo due giorni, la differenza era incredibile; tanto è vero che non è più tornata indietro.