Fruttariani 100%, etichette, individualismi e altre riflessioni

Anni fa, mentre studiavo un trattato filosofico, mi soffermai su un brano

in cui l’autore diceva che la vera libertà si raggiunge in gruppo..e che non ci

si puo evolvere felicemente da soli ignorando gli altri fratelli che ancora soffrono.

Questo pianeta scuola dovrebbe insegnarci a collaborare di più invece che competere e pensare unicamente al proprio guadagno personale.

Io ho sempre preferito guadagnare un pò di meno , ma lavorare ed espandersi in gruppo, ….primo per il piacere della condivisione e poi perchè ci si corregge a vicenda e si cresce più rapidamente.

Ma ho notato che invece si guadagna di più, perchè la forza del gruppo è incomparabile all’egocentrismo di chi va avanti da solo……

 

Uno dei motivi per cui ho aperto questo sito, è per onorare  Arnold  Ehret e dedicargli uno spazio che rispettasse la coerenza dei suoi insegnamenti.

Ma anche creare un luogo virtuale di raccolta di  persone che la pensassero in modo simile…e così ho trovato molti  amici sulla strada fruttariana e con cui scambiarsi informazioni, consigli in pieno stile fraterno.

E’ stato bello condividere, e conoscere tanti punti di vista, chi per un periodo, chi stagionali, chi mangiano frutti ortaggi…chi limoni, chi mele, chi digiuna etc

Ma spesso mi sono scontrato con chi faceva del fruttarismo una bandiera ideologica da sventolare,  con dogmi in cui credere , dalle arance cibo per elefanti, ai fruttortaggi si, alle olive no, ai limoni assassini etc etc

Io invece ho sempre creduto in un bandiera bianca, in cui ognuno possa scrivere la sua storia, il suo cammino individuale e con cui confrontarsi, per un  fruttarismo pacifico e rispettoso, in cui si promuove molto anche l’aspetto mentale sereno e positivo.

Aggiungi colori alla tua vita, libera la gioia e l'allegria

Sulle etichette e sul  famoso 100% fruttariano  volevo dire che sono prigioni, e se poi le usiamo per discriminare è ancora peggio .. in natura non esistono queste definizioni….

anzi forse gli unici fruttariani sono i vermi della frutta, e poi ci sono i granivori che vengono definiti fruttariani in modo poco attendibile da wikipedia, oppure i carotiani..

o la categoria dei radiciani, e magari anche fogliariani  ecc.. ecc..

Insomma la definizioni sono utili e debbono servire a semplificare, ma certe etichette confondono e spesso vengono usate da chi vuole ergersi sopra gli altri sentendosi superiore.

Quindi diciamo che  …..eccomi qua : Luca Speranza al 100 % (dalla nascita) .

Questa è l’unica etichetta di cui sono abbastanza sicuro(forse neanche troppo:-) eh eh …

Felice quindi di essere liberamente me stesso e di avere le possibilità di confrontarmi e quando posso di aiutare gli altri.

Sono in piena salute mentale e fisica, ricercatore del benessere  in tutti gli aspetti …provo e sperimento su di me, ma quello che sottolineo non è

l’essere fantasticamente bene, o favolosamente integralista perchè ho ancora

cose da migliorare…..ma è la grande differenza di salute e

benessere che ho sperimentato dopo che ho iniziato a fare questo cammino..:-

 

Come specificato altre volte, mi alimento di  frutta in modo quasi esclusivo,  ma, includo anche altri vegetali, (crudi e anche cotti, stile ehretista) specie in inverno.

Seguo spontaneamente quel regima di transizione che chiamiamo dieta fruttaliana(da fruttariana+vegetaliana).

Ma la frutta dolce è ciò  verso cui tendo e verso cui faccio prove e sperimentazioni anche in relazione allo sport.

 

Considero  il nostro clima Italiano  non adatto a una dieta fruttariana completa e ideale (specie quello invernale).

Anche  Anne Osborne autrice del libro Fruttarismo, la via verso il paradiso ( fruttariana  da moltissimi anni)  dall’inghilterra si è

trasferita in un clima caldo.

Per come lo intendo io il mio obiettivo è la sola frutta DOLCE, per motivi

etici ecologici salutisti e idealisti(la frutta simbioticamente colta è

l’alimento ideale per l’uomo)

Melanzane, zucchine, pomodori e olive(che ancora mangio) non li

considero ideali, …certo sono frutti per definizione, utili in transizione,

infinitamente migliori di altri cibi artificiali conservati, ma non adatti

all’uomo(almeno secondo me)

 

C’era un periodo in cui stavo attentissimo a mangiare quello e quell’altro

..se era veramente crudo, guardavo i gradi dell’essiccatore..oppure l’etichetta di quel cibo

etc etc…ma poi ho capito che l’aspetto mentale sereno e rilassato è

l’aspetto non solo più importante ma predominante per avere una dieta che ci dia

il 100% di salute

 

Io non mi sono mai definito fruttariano anche se  lo sono stato

veramente..molto più di altri, ma non mi sentivo tale in quanto includevo i fruttortaggi ogni tanto.

Mentre sentivo invece tantissimi amici  fa che si riempivano la

bocca con questo “100% fruttariano” , e questo  ha confuso molte persone…..perchè pensavano che se tanti sono fruttariani al 100% allora fosse facile seguire una dieta fruttariana.

In realtà non è così…o meglio è facile ma seguendo un certo percorso, che pulisca  il proprio corpo e lo riabitui (anche e sopratutto mentalmente ) alla nuova dieta.

 

Questo mi ha confermato che questo percorso deve essere assolutamente

accompagnato da una certa visione mentale positiva della vita…..e per questo

che nel libricino fruttismo crudismo scrissi un capitoli in cui parlavo di

questo aspetto definendo i migliori “fruttariani” come quelli che accompagnano

anche un certo tipo di attitudine positiva verso la vita, di amore e rispetto

verso il prossimo che dovrebbe essere la vera espressione serena e pacifica della scelta fruttariana.

 

A conferma di questo aspetto mentale positivo che imprenscindibilmente dovrebbe accompagnare la dieta, vorrei raccontare un “vissuto” che mi ha dato conferme importanti.

Negli ultimi 5 anni,  ho provato sulla mia pelle le conseguenze di un periodo

piuttosto lungo  di  stress a causa di un lavoro usurante psicologicamente e mentalmente, che si andò a “giuntare” ad altri situazioni fra cui 4 traslochi di casa

in soli due anni accompagnato da altre situazioni particolari, fra cui anche  enormemente piacevoli (ma impegnative) come la nascita della  mia seconda  figlia.

 

In questi periodi di stress ho riaccompagnato la mia dieta con gli alimenti ehretisti-fruttaliani

della transizione, come anche patate la forno per evitare un dimagrimento

troppo forte(dovuto sopratutto allo stress)

Essendo molte situazioni terminate o normalizzate ho ripreso da non molto un alimentazione più serenamente fruit.

E quindi lo ripeto  …essere o definirsi fruttariani non è ne deve essere una religione con i dogmi del caso…e ne deve essere motivo di vanto.

Si deve arrivare a desiderare   istintivamente la frutta al 100% e non sentirsi in colpa se si è mangiato  un crackers o un piatto indiano di lenticchie piccanti.

 

Per chi inizia io consiglio spesso di non aver fretta di andare su un alimentazione compelta di sola frutta , ma dedicarsi anche e sopratutto alla pulizia interna per riabitaure il corpo alla nuova dieta…tenendosi il più possibile sul vegetale,  crudo e cotto per muoversi poi sempre piu sol crduo e sempre più sui frutti  passando dai fruttortaggi alla frutta dolce(ma solo quando se ne sentirà il  bisogno).

Sottolineando che si deve arrivare al punto di desiderare istintivamente la frutta…e   farlo attraverso un lavoro interiore ed esteriore, accompagnato dalla

credenza che la frutta sia la meta finale del percorso..

 

Grazie a tutti per l’aiuto e la condivisone delle vostre esperienze.