Questo blog è dedicato ad Arnold Ehret ed al movimento Ehretista che tanto interesse ha creato, ma anche tante contestazioni e alcune seprazioni.
Siamo sempre molto interessati a divulgare i suoi lavori ma continuiamo il percorso di divulgazione e condivisione su Fruttalia.it dove siamo più presenti, e dove siamo realmente cresciuti. Abbiamo fatto cose giuste e sbagliate, ma proprio grazie ad esse che siamo diventati più esperti, saggi maggiormente consapevoli di molte realtà che stiamo seguendo come principi Fruttaliani e come dieta fruttaliana che è quella di Ehret modernizzata per i nostri giorni. Non solo siamo operativi a livello virtuale, nel nostro blog e forum , ma anche su tutti gli eventi che abbiamo creato e che creeremo partendo dal nostro prossimo Rievolution Fruit Fest e a tutti gli altri progetti su cui lavoriamo in primis il progetto cooperativo Ubuntu.
La biografia di Arnold Ehret la si trova qui in questa Pagina: Arnold Ehret
Hirsh testimoniò di non averlo visto cadere ma di averlo trovato già a terra, particolare che ancora oggi fa nascere il dubbio che non si sia trattato di un incidente. Ehret stava conseguendo grandi successi di guarigione con il nuovo stile di vita che proponeva, e i sostenitori della tesi che non si sia trattato di un incidente affermano che le industrie della carne, dei prodotti lattiero-caseari, le case farmaceutiche, oltre alla classe medica, si sentivano minacciate da un sistema di guarigione che escludeva i loro prodotti e servizi. A causa di questi fattori molti credono che forti interessi economici abbiano avuto un ruolo nella morte prematura di Ehret.
Ecco cosa scrive Stefano Momentè, giornalista, scrittore ed esperto di alimentazione vegetariana. fondatore di Vegan Italia, sul professore a cui ha dedicato un libro:
“ARNOLD EHRET È MOLTO AMATO E MOLTO CONTESTATO
Arnold Ehret sosteneva che il ritorno ad un modo di alimentarsi più idoneo per l’uomo, permetterebbe l’autoguarigione, coadiuvando il cambio di alimentazione solo con una serie di digiuni leggeri. Il suo metodo consisteva in un progressivo cambiamento delle abitudini alimentari (l’esclusione graduale dei cibi elaborati industrialmente, degli alcolici e di tutti i cibi producenti muco). In digiuni più o meno lunghi, un costante esercizio fisico, in bagni di sole e d’aria.
Chi lo contesta – ed è capitato anche che contestassero me quando ne parlavo –mette in luce soprattutto l’epoca in cui visse il professore e la mancanza di dati scientifici a supporto. Vero è, come dice Valdo Vaccaro, che ad Ehret mancavano certamente dei riscontri importanti, come le prove di Paul Kouchakoff sulla leucocitosi del sangue, che il ricercatore russo portò alla prima Conferenza Mondiale di Microbiologia di Parigi del 1930. Gli mancava pure il concetto preciso di enzimi nel cibo, sviluppato da Edward Howell. E gli mancavano le ricerche di Afred Bovis e Andrè Simoneton sul potere radiante e sulla vibrazione dei cibi. In verità anche quest’ultimo molto contestato dalla medicina tradizionale. Di tutte queste cose Ehret fu certo anticipatore.
Ed è per questo che ho deciso di scriverne un libro.”
Per chi desiderasse leggere il libro lo trova qui sul sito di Macrolibrarsi:
L’amore alla base di tutto
€ 12
|
Con un’appendice a cura di Stefano Momentè
€ 16
|